Lo sbiancamento denti professionale è uno dei servizi più richiesti ai dentisti, per tornare ad avere denti bianchi e lucidi in breve tempo.
Cosa lo differenzia dagli sbiancanti denti che si utilizzano in casa? Quanto dura la seduta e, soprattutto, quanto durano poi i denti bianchi?
Ne parliamo in questo articolo, dedicato proprio allo sbiancamento dentale professionale.
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Cosa usano i dentisti per sbiancare i denti?
Lo sbiancamento dentale a opera dei dentisti viene effettuato dopo una seduta di pulizia dei denti. Prima si elimina tutto il tartaro e la placca depositata, quindi si prosegue con l’applicazione di prodotti dall’effetto sbiancante.
Quali sono questi prodotti? Sono due soluzioni chimiche, in particolare:
- perossido di idrogeno al 38%;
- perossido di carbammide al 45%.
Entrambi sono in formulazione gel, che vengono applicati rispettivamente sulla superficie dei denti e su apposite mascherine da lasciare in posa.
Anche i tempi dei trattamenti cambiano: con il gel a base di perossido di idrogeno sono necessarie dalle due alle quattro applicazioni, per almeno 15 minuti ciascuna; il perossido di carbammide, applicato sulle mascherine, richiede una posa di 30 minuti.
Se hai già fatto una seduta di sbiancamento denti dal dentista, saprai che non ci si limita ad applicare il gel sui denti, ma si potenzia la sua efficacia attraverso l’uso del laser.
Nello sbiancamento denti con laser, la luce emanata direttamente sui denti favorisce l’attivazione del perossido di idrogeno che penetra all’interno della struttura del dente e scompone le molecole che compongono le macchine in particelle più piccole, facili da eliminare.
Ogni quanto fare sbiancamento denti?
È difficile dare una risposta univoca a questa domanda, in quanto l’ingiallimento dei denti dipende da vari fattori e cambia da persona a persona.
In genere, è opportuno eseguire lo sbiancamento subito dopo una seduta di detartrasi, consigliata una volta all’anno. Chi fuma, però, potrebbe ritrovarsi i denti gialli molto prima, quindi dovrebbe recarsi dal dentista anche ogni sei mesi.
Il tuo dentista di fiducia saprà consigliarti al meglio su quando riprendere l’appuntamento e quali accortezze prendere per ritardare il più possibile la comparsa delle macchie sui denti.
Cosa non fare dopo lo sbiancamento dentale?
Subito dopo lo sbiancamento, i denti restano più sensibili e propensi ad assorbire pigmenti che potrebbero vanificare il lavoro del dentista e far tornare le macchie prima del previsto.
Ecco perché è bene evitare cibi, liquidi e brutte abitudini come:
- assumere tè, caffè, vino e bevande pigmentate che creano macchie scure sui denti;
- alimenti colorati, in particolare del mondo vegetale, come ciliegie, barbabietole, pomodori, lamponi, more e tutti quelli che in genere creano macchie colorate sulla lingua e sui denti;
- cioccolata e liquirizia, anch’essi due alimenti molto pigmentate;
- alimenti ad alto contenuto di acidità e bibite gassate, come il limone o la coca-cola, che potrebbero danneggiare i denti ancora sensibili dopo lo sbiancamento.
Il fumo, per la presenza di tabacco e nicotina, è anch’esso nemico di un sorriso bianco e smagliante. Meglio evitare di fumare almeno per le sei-otto ore successive alla seduta di sbiancamento.
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